COMUNICATO STAMPA

IMPRESSIONS

Viaggio nel cuore della Francia musicale: il flauto di Patrick Gallois, l’arpa di Fabrice Pierre e il Chigiana Chamber Ensemble in un evento unico a Siena. 

In prima assoluta, Extraits du corps di Henry Fourès.

Venerdì 1 agosto 2025, ore 21.15, Chiesa di Sant’agostino, Siena

Info e biglietti IMPRESSIONS

 

 

 

Venerdì 1 agosto, alle ore 21.15, nella suggestiva cornice della Chiesa di Sant’Agostino a Siena, il Chigiana International Festival & Summer Academy “Dérive” presenta la serata Impressions, un viaggio sonoro tra i colori della musica francese, dal tardo Ottocento alla contemporaneità. 

Protagonisti dell’evento due giganti della scena musicale internazionale: Patrick Gallois, celebre flautista francese tra i più raffinati interpreti del repertorio moderno e contemporaneo e Fabrice Pierre, nella doppia veste di direttore e arpista, con il Chigiana Chamber Ensemble, formazione residente dell’Accademia Musicale Chigiana composta da giovani allievi chigiani e musicisti d’eccellenza. Nell’ensemble Takahiro Katayama al clarinetto, Lara Eccher e Gabriele Falcioni al corno, Alexander Goldberg, Leonardo Ricci e Giulia Rimonda ai violini, Benedetta Bucci e Giacomo Vai alle viole, Rebecca Ciogli al violoncello, Igor Tiozzo Netti al vibrafono e Luigi Pecchia al pianoforte. Un organico versatile e ricco di sfumature, capace di attraversare con eleganza le atmosfere impressioniste e le sonorità del presente. Culmine della serata sarà la prima assoluta di Extraits du corps di Henry Fourès, per arpa, composizione che esplora in profondità il dialogo tra corpo e suono, affidata alla sensibilità interpretativa di Fabrice Pierre.

Da Canteloube a Debussy, e da Ravel a Boulez e a Fourès, con la prima assoluta del suo nuovo brano Extraits du corps, l’accostamento degli autori – così diversi – in programma viene veicolato all’ascolto da un unico filo narrativo: “l’impressione” – emotiva, timbrica, corporea. Le dimensioni sonore evocate vanno dalla memoria rurale alle visioni sonore avanguardiste, a dimostrazione che le pratiche sonore più audaci trovano le loro radici nella tradizione e nella corporeità primordiale di ogni gesto musicale.

È il compositore francese ottocentesco Jospeh Canteloube ad aprire il concerto, con ariosi arrangiamenti per flauto e arpa dei suoi Chants d’Auvergne: La Pastoura als Camps, Baïlero, La Delaïssàdo e Trois Bourrées rappresentano un omaggio alla tradizione popolare francese, ma rivisitata con sensibilità contemporanea. Tali melodie, composte tra il 1920 e il 1930, riflettono l’interesse di Canteloube per la cultura occitana e l’espressione identitaria, rese qui luminose dal duetto flauto-arpa che evoca le sonorità della natura, o la sua nostalgia. 

Con Pierre Boulez si entra nel cuore pulsante della musica d’avanguardia del secondo Novecento, in una fase matura della sua produzione (anni Settanta-Ottanta), in cui il pensiero seriale si apre a nuove libertà, senza rinunciare al rigore strutturale. Le due composizioni in programma – Dérive 1 e Mémoriale (…explosante‑fixe… Originel) – rappresentano due pietre miliari di questo percorso.

Dérive 1, da cui prende nome l’intero festival Derive, è una pagina di raro equilibrio tra calcolo e fluire sonoro: una scrittura apparentemente libera, ma in realtà guidata da una meticolosa attenzione alle trasformazioni timbriche e ritmiche, che disegna uno spazio musicale sospeso, mobile, sempre in trasformazione. Mémoriale, scritto in memoria del flautista Lawrence Beauregard, è un’intensa meditazione sonora, in cui il flauto solista si staglia su un velo trasparente di armonie rarefatte, in un gioco di risonanze che alterna tensione e sospensione. Tratto dalla più ampia opera …explosante-fixe…, questo brano rappresenta una delle sintesi più poetiche della ricerca bouleziana sul colore e sul tempo. Due opere che non solo sfidano l’ascolto, ma rinnovano radicalmente l’idea stessa di forma musicale, ponendo l’ascoltatore al centro di un’esperienza densa, astratta e profondamente moderna.

Segue Claude Debussy con il suo celebre Prélude à l’après‑midi d’un faune, qui reso in versione cameristica, conserva la scrittura fluida originaria che si snoda tra flauto, clarinetto, arpa, vibrafono e archi. Il fascino impressionista rimane intatto, ma il tessuto sonoro diventa più intimo e sorprendentemente trasparente.

Il programma si arricchisce di un evento straordinario: la prima mondiale di Extraits du corps, nuova e audace creazione per arpa del compositore francese Henry Fourès (n. 1948), figura di spicco della scena musicale contemporanea europea. In quest’opera radicale e visionaria, l’arpa – strumento tradizionalmente associato all’etereo – si fa corpo vivo, carne sonora, superficie sensibile. Fourès trasforma la materia sonora in esperienza percettiva, conducendo l’ascoltatore in un viaggio intimo e quasi onirico attraverso pulsazioni interiori, frammenti acustici e texture che sembrano affiorare direttamente dalla fisiologia del corpo umano. Profondamente legato alla ricerca sul suono come spazio fisico e simbolico, Fourès firma qui una meditazione ipnotica sull’ascolto corporeo, in cui ogni gesto strumentale è carico di tensione, memoria e presenza. Un lavoro che oltrepassa i confini del linguaggio musicale per trasformarsi in esperienza sensoriale, destinata a lasciare un’impronta duratura.

A chiudere la serata, un capolavoro che incanta per brillantezza e raffinatezza: Introduction et Allegro di Maurice Ravel, composto nel 1905, autentico gioiello del primo Novecento. Pensato come omaggio alle potenzialità espressive dell’arpa, lo struggente lirismo del flauto e le delicate trasparenze del clarinetto si intrecciano con un quartetto d’archi in un impasto timbrico di rara bellezza. In questa pagina, Ravel compie una miracolosa alchimia tra virtuosismo scintillante e limpido equilibrio formale, restituendo all’ascoltatore un clima di sospesa eleganza e sofisticata sensualità sonora. Le sfumature impressioniste si fondono con la precisione architettonica della scrittura, in un dialogo costante tra luce e colore, gesto e contemplazione. Un finale di concerto che non solo celebra la purezza timbrica dell’arpa, ma chiude il programma con un’esplosione di grazia e intensità, lasciando nell’aria una scia luminosa e incantata.

Biglietteria e informazioni – I biglietti potranno essere acquistati on-line sui siti www.chigiana.org o www.TicketOne.it e presso le Biglietterie di Palazzo Chigi Saracini; il giorno del concerto la vendita proseguirà presso le rispettive sedi, a partire da due ore prima dello spettacolo. Per informazioni: tel. 0577-220922 oppure via e-mail: biglietteria@chigiana.org. 

Programma

1 agosto 2025, Chiesa di Sant’Agostino, ore 21.15

IMPRESSIONS 

CHIGIANA CHAMBER ENSEMBLE

Takahiro Katayama clarinetto

Lara Eccher, Gabriele Falcioni corno

Alexander Goldberg, Leonardo Ricci,

Giulia Rimonda violino

Benedetta Bucci, Giacomo Vai viola

Rebecca Ciogli violoncello

Igor Tiozzo Netti vibrafono

Luigi Pecchia pianoforte

PATRICK GALLOIS flauto

FABRICE PIERRE arpa e direttore 

Canteloube da Chants d’Auvergne” (elab. flauto e arpa)

La Pastoura als Camps / Baïlero / La Delaïssàdo / Trois Bourrées

Boulez Dérive 1

Boulez Mémoriale (…explosante fixe… Originel)

Debussy Prélude à l’après-midi d’un faune

Fourès Extraits du corps (prima esecuzione assoluta)

Ravel Introduction et allegro

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Giulia Tonelli

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