COMUNICATO STAMPA

Matteo D’Amico incontra Mallarmé

Al Chigiana International Festival la prima assoluta dell’opera Hérodiade di Matteo D’Amico, ispirata al capolavoro incompiuto di Stéphane Mallarmé, una commissione dell’Accademia Chigiana, attorniata dalle chanson di Claude Debussy e Maurice Ravel ispirate ai versi del grande poeta francese

Sabato 12 luglio 2025, ore 21.15, Teatro dei Rozzi, Siena

Info e biglietti: Hérodiade – D’Amico, Ravel e Debussy

 

 

Siena, 09.07.2025 – Un nuovo capolavoro per il teatro musicale contemporaneo debutta alla Chigiana. Sabato 12 luglio, alle ore 21.15 al Teatro dei Rozzi di Siena, si apre il programma operistico del Chigiana International Festival & Summer Academy 2025 – “Derive” con un evento straordinario: la prima assoluta di Hérodiade, scena lirica in quattro parti del compositore Matteo D’Amico, ispirata ai celebri versi della tragedia incompiuta di Stéphane Mallarmé. Commissionata dall’Accademia Chigiana, l’opera rappresenta una nuova e intensa rilettura del mito, arricchita dagli interventi drammaturgici di Sandro Cappelletto, anche voce narrante in scena. Protagoniste le voci di Erika Pagan e Valentina Piovano, con la direzione musicale di Tonino Battista alla guida di un ensemble interamente chigiano: il Chigiana Chamber Ensemble, il Chigiana Percussion Ensemble, il duo pianistico Francesco Bravi – Adriano Leonardo Scapicchi e il Quartetto Sincronie. Questa nuova creazione segna l’inizio di un viaggio attraverso cinque grandi opere – da Poulenc a Dallapiccola, da Scarlatti a Yann Robin – che nel corso del festival esplorano i temi della trasformazione, del tempo e della ricerca di nuove forme per il teatro musicale.

Il programma della serata di sabato 12 luglio si completa con l’esecuzione dei Trois poèmes de Mallarmé, per soprano e pianoforte, di Claude Debussy e dei Trois poèmes de Mallarmé, nella versione per soprano e pianoforte, di Maurice Ravel che, così affiancati, mettono in luce le distinte visioni musicali di due tra i maggiori protagonisti della musica francese del primo Novecento degli stessi testi del poeta, che avevano conosciuto e avvicinato a Parigi, attorno al 1913: la prima in grado di estrarne la trasparente malinconia simbolista, la seconda, l’enigma.

Lavoro impegnativo per Matteo D’Amico, compositore romano che nel 2025 festeggia 70 anni, Hérodiade si ispira al celebre testo simbolista di Stéphane Mallarmé, rimasto incompiuto, nonostante un ‘corpo a corpo’ lungo 34 anni, durante i quali il poeta ha continuato a “scavare il verso”, mai compiutamente strutturato come tragedia teatrale. Proprio in questo spazio di ambiguità formale e poetica si inserisce il lavoro di D’Amico, in dialogo ideale con Pierre Boulez, che a Mallarmé dedicò una delle sue opere più emblematiche, Pli selon pli, la cui versione finale è del 1989, “deriva” delle precedenti Trois improvisations sur Mallarmé scritte tra il 1957 e il 1959. Come Mallarmé, anche Boulez e D’Amico ricercano un linguaggio sfuggente, allusivo, in cui la forma si dissolve nel mistero.

Scritta in francese (“Credo che affrontare musicalmente una lingua diversa dalla propria sia molto affascinante, perché appunto il suono delle parole, la loro essenza fonica, è meno legata al loro aspetto semantico, più libera da esso e disponibile a catturare la nostra attenzione e la nostra fantasia” confessa Matteo D’Amico), le sue architetture musicali sono state ispirate più “dalle immagini, le sensazioni, i pensieri evocati dai versi di Mallarmé di quanto non abbia potuto fare il verso in sé – continua il compositore – pur con la sua straordinaria musicalità, il suo ritmo, la sua infinita ricchezza di vocaboli dalle sonorità inedite”.

«La novità di Matteo D’Amico dà voce musicale a una fra le più enigmatiche e complesse opere di Mallarmé – scrive Sandro Cappelletto – quella Hérodiade che, comparsa sotto questo titolo nell’edizione definitiva della Pléiade, non è mai stata portata a compimento dal poeta, che per quasi tutta la sua vita ne ha inseguito, senza riuscirci, la forma definitiva. Hérodiade di Stéphane Mallarmé è una poesia simbolista che rivisita il racconto biblico di Erodiade e Giovanni Battista. La trama ruota attorno al desiderio e alla vendetta di Erodiade, la quale, mossa dalla gelosia, chiede la testa di Giovanni. La poesia esplora temi come il desiderio femminile, la trasgressione e la morte, tutto attraverso un linguaggio ricco di immagini simboliche e una struttura complessa. Mallarmé utilizza un linguaggio altamente allusivo e astratto, creando un’atmosfera di mistero e tensione emotiva, dove il desiderio e la violenza si intrecciano in un gioco di significati nascosti. La figura di Hérodiade viene trattata come una donna potente e tragica, dominata da passioni incontrollabili. La poesia si distingue per la sua ricercatezza stilistica e per l’approccio simbolista, che esprime più emozioni e concetti attraverso l’evocazione indiretta piuttosto che attraverso descrizioni esplicite. La forma e lo stile di Hérodiade sono espressione del simbolismo mallarmeano, caratterizzato da una poetica della suggestione e della misteriosità, con una chiara tensione verso il trascendente e l’inaccessibile».

Debussy, che aveva conosciuto Mallarmé frequentando i suoi celebri Martedì parigini, rende omaggio al poeta con un’opera onirica e malinconica. I suoi Trois Poèmes si caratterizzano per un’atmosfera sospesa e intima, in cui la voce e il pianoforte si rincorrono evocando giardini autunnali, corteggiamenti rococò e ventagli che custodiscono segreti. In Soupir, l’incipit grave e misterioso del pianoforte accompagna la voce in un sogno liquido e malinconico. In Placet futile, Debussy rievoca con ironia l’eleganza dell’Ancien Régime, mentre in Éventail l’oggetto si anima, raccontando, tra gioco e desiderio, una storia sussurrata di sogni trattenuti.

Ravel che aveva invece incontrato Mallarmé nei soggiorni a Valvins, compone tre brani di sottile raffinatezza, partendo dallo stesso trittico scelto da Debussy ma sostituendo Éventail con Surgi de la croupe et du bond, poema oscuro e luttuoso. L’influenza di Edgar Allan Poe, secondo ammissione dello stesso poeta, è evidente: nei suoi Poèmes, Ravel incastona la sua precisione formale nel mistero. La scrittura è minuziosa, il controllo espressivo rigoroso, la vocalità quasi scultorea. Nelle sue liriche si avvertono echi di Schönberg, nel trattamento timbrico e nella struttura armonica, pur mantenendo una chiarezza tutta francese. Particolarmente intenso è il terzo episodio Surgi de la croupe et du bond, che si chiude con una discesa nella tenebra e nel non detto.

Biglietteria e informazioni – I biglietti potranno essere acquistati on-line sui siti www.chigiana.org o www.TicketOne.it e presso le Biglietterie di Palazzo Chigi Saracini; il giorno del concerto la vendita proseguirà presso le rispettive sedi, a partire da due ore prima dello spettacolo. Per informazioni: tel. 0577-220922 oppure via e-mail: biglietteria@chigiana.org

Programma

 

Sabato 12 luglio, Teatro dei Rozzi Siena, ore 21.15

 

HÉRODIADE – D’AMICO, RAVEL, DEBUSSY

 

ERIKA PAGAN, VALENTINA PIOVANO soprano

 

CHIGIANA CHAMBER ENSEMBLE

Francesco Checchini, Luciano Tristaino flauto

Luca Cipriano clarinetto

Paolo Ravaglia clarinetto clarinetto basso

Emanuela Battigelli, Stefania Scapin arpa

 

DUO BRAVI – SCAPICCHI

Francesco Bravi, Adriano Leonardo Scapicchi pianoforte

 

CHIGIANA PERCUSSION ENSEMBLE

Angelo Maggi – Gabriele Ruggeri

 

QUARTETTO SINCRONIE

Houman Vaziri violino

Agnese Maria Balestracci violino

Arianna Bloise viola

Agnese Menna violoncello

 

TONINO BATTISTA direttore

 

interventi di

SANDRO CAPPELLETTO

 

Claude Debussy Trois poèmes de Mallarmé

Maurice Ravel Trois poèmes de Mallarmé

Matteo D’Amico Hérodiade (prima assoluta, commissione Accademia Chigiana)

 

 

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