
COMUNICATO STAMPA
A Siena dal 9 luglio al 14 settembre
All’interno del Chigiana International Festival & Summer Academy 2025 “Derive”
la mostra di Gianluca Codeghini NoiSe><Derive
Una trilogia sul rumore che si estende attraverso tre luoghi della città:
Palazzo Chigi Saracini / ChigianArtCafé
Santa Maria della Scala /Refettorio e Magazzini della Corticella
Inner Room © – Open Zona Toselli
SIENA – Il 9 luglio alle 17:30 il Chigiana International Festival & Summer Academy 2025 “Derive” apre la sua lunga cerimonia di inaugurazione presso il Complesso Museale Santa Maria della Scala (piazza del Duomo 2), nel segno di una importante collaborazione che ha portato ad ospitare nell’antico ospedale senese una parte di NoiSe><Derive, la mostra di Gianluca Codeghini che dialoga con i contenuti del festival chigiano ed estende contemporaneamente il suo percorso espositivo anche in altri luoghi, esprimendo il concetto di “deriva” già nel modo di svilupparsi nello spazio urbano.
Senza alcuna gerarchia né orientamento obbligatorio, la mostra distende i suoi itinerari possibili passando attraverso tre luoghi di Siena. Due sono nel centro storico: le stanze del ChigianArtCafè al piano terra di Palazzo Chigi Saracini (via di Città 89); il Refettorio dell’Antico Ospedale Santa Maria della Scala, con un passaggio sotterraneo nei suoi “magazzini della corticella”. Il terzo si colloca invece in una sede decentrata, eccentrica, presso lo spazio espositivo Inner Room © – Open Zona Toselli (via Guccio di Mannaia 15).
Come ormai da alcuni anni, la Chigiana apre una finestra sull’arte contemporanea all’interno del programma del festival estivo con la produzione di una mostra originale che interagisce vivacemente con i contenuti dell’edizione in corso. Per il 2025, incentrato sul tema delle derive, il Chigiana International Festival accoglie l’artista Gianluca Codeghini e la sua concezione multidisciplinare dell’arte, che estende i suoi interventi dal campo della produzione sonora alla scultura, dalla grafica alla performance: generi di assoluta attualità che si intrecciano in una serie di installazioni capaci di disegnare intorno all’opera uno spazio che include lo spettatore e gioca con la sua soggettività. Dietro l’opera di Codeghini si dispiega un apparato teorico che verte su tematiche come il rumore, la polvere, il gioco, la cecità, l’intervallo e il sottofondo. Formatosi all’Accademia di Brera e alla Civica Scuola di Musica di Milano, Codeghini ha collaborato con diverse personalità del panorama creativo italiano più attuale, dalla letteratura alla musica, dalla scienza alla filosofia. Nel 2005, insieme agli artisti Aurelio Andrighetto, Dario Bellini e al critico Elio Grazioli ha creato la piattaforma Warburghiana. Nel 2008 organizza Poe.mi festival internazionale di poesia di ricerca con Alessandro Broggi e Gherardo Bortolotti. Nel 2015 con Andrea Inglese attiva il progetto Descrizione del mondo, che avvicina diversi ambiti della ricerca interrogandosi sulle forme di vita, conoscenza e linguaggio del mondo contemporaneo.
Come sostiene Elio Grazioli, «Gianluca Codeghini è radicale senza dare nell’occhio. In realtà mira al nucleo del pensiero stesso: è lì che vuole introdurre il rumore, far perdere la regola, farlo girare su stesso perché, anche quando volesse trarre le fila del suo operare, al tempo stesso finirebbe col dubitare di aver teorizzato altro o alcunché, di aver fallito oppure riuscito inconsapevolmente altrove – che è poi l’unico modo per riuscire veramente, per vincere al gioco dell’arte».
«Nel percorso artistico e sonoro di Gianluca Codeghini – dice Nicola Sani, direttore artistico dell’Accademia Chigiana – il rapporto tra rumore e silenzio si configura come una tensione dinamica e polisemica, un dialogo costante che va oltre la semplice opposizione. Questo gioco di contrasti e continuità affonda le sue radici in una storia culturale profondamente segnata dalla rivoluzione sonora e concettuale che ha attraversato la musica degli ultimi decenni, in particolare la sperimentazione elettronica e la cultura del rock progressivo».
Per Gianluca Codeghini: «NoiSe><Derive intende attivare processi e concetti tra oggetti, suoni, parole e frasi apparentemente tranquille e inoffensive. Mi interessa creare una tensione tra l’ordine e il caos, tra la staticità e il dinamismo, tra la presenza fisica e l’assenza evocativa, per generare un cortocircuito che porterà prima a uno stallo e poi alla successiva deriva.
Lavoro con il suono dagli anni Ottanta e per me questa materia ha sempre avuto una matrice visiva. Quando utilizzo un piccolo disturbo, un brusio, un errore, una pendenza, un frammento o del pulviscolo per la riuscita stessa di una performance, non è tanto per il compimento dell’opera o per amplificarne la natura e la forma, quanto per la sua capacità di penetrazione, di movimento, per andare oltre, altrove, alla ricerca di un pertugio, una via d’uscita rispetto a ciò che si sta affermando. Al punto tale da lasciare nella memoria il dubbio di aver ascoltato o visto altro, o di non aver ascoltato o visto affatto».
Secondo il curatore Stefano Jacoviello «Nel titolo della mostra si condensa il processo che l’artista intende catturare e riproporre alla libera esperienza del pubblico, rendendolo direttamente partecipe di un gioco dove l’obiettivo è ritrovare se stessi. Il pronome “Noi” può indicare un progetto di vita, un guardare avanti insieme, una alleanza contro le asperità del tempo. Noi siamo quelli che possono condividere esperienze e passioni, percorsi emotivi e sentimentali. Noi siamo quel che siamo.
Ma siamo anche quello che non sono gli altri. Tutto ad un tratto “noi” può diventare un pronome esclusivo. Non è dunque affatto un’espressione pacifica: contiene una comunità con le sue inevitabili turbolenze, dovute alla nascita delle individualità dei sé che si sottraggono all’omogeneità per un miraggio di indipendenza, confidano nel sentirsi autonome, si incontrano e confrontano, si rispecchiano e si rinfacciano. La scissione continua delle identità, questa rigenerazione dell’insieme nata dal dividersi testardo in elementi più piccoli, rapidi, slegati, provoca la vitalità della comunità e il rumore che ne deriva».
NoiSe><Derive articola nei luoghi della sua estensione una trilogia del Rumore Nero/Bianco/Rosa. In Chigiana le opere suggeriscono un tipo di rumore prossimo al nero, caratterizzato da frequenze molto basse, intelligibili, eppure esistenti, ma che non sempre riusciamo ad ascoltare e comprendere. Le sale del Santa Maria della Scala, invece, sono abitate da un rumore bianco, un condensato metaforico che esalta il tutto, l’indifferenziato. Presso Inner Room il rumore è rosa, prodotto da una costante sollecitazione visiva, fisica e mentale che favorisce un dialogo tra sonorità e occhio umano.
NoiSe><Derive vuole accompagnare il pubblico nell’universo creativo di Codeghini, dove si è portati a fare i conti con la propria identità, soggettività, appartenenza alla società. Nel brusio che satura il significante nasce il dubbio, strumento che semplicemente serve ad aprire altre strade, meno scontate, alla scoperta del mondo che ci circonda. È una mostra antologica che insieme a opere già note ed esposte presso gallerie, spazi museali e indipendenti in Italia e all’estero, presenta molti lavori prodotti espressamente per questa occasione: disegni, montaggi audio, produzioni video, installazioni.
NoiSe><Derive è una mostra realizzata dall’Accademia Musicale Chigiana in coproduzione con il Complesso Museale Santa Maria della Scala e in collaborazione con Inner Room. Grazie all’apporto di quest’ultima realtà senese impegnata nella promozione dell’arte contemporanea, la mostra si avvale anche di una appendice sonora che trova spazio nella programmazione di ChigianaRadioarte. La creazione della mostra si è avvalsa della preziosa collaborazione di Michela Eremita, della direttrice del Complesso Museale SMS Chiara Valdambrini e di Cristiano Leone, presidente della Fondazione SMS. L’allestimento è a cura di Yuri Bigozzi per Opera Laboratori, con la collaborazione di Laura Bonelli per Vernice Progetti Culturali. Il catalogo a cura di Stefano Jacoviello è pubblicato da Sillabe, Livorno.
La mostra è visitabile gratuitamente presso Palazzo Chigi Saracini (via di Città 89) durante l’orario di apertura del ChigianArtCafé (tutti i giorni dalle 11:00 alle 20:00) e presso Inner Room © (via Guccio di Mannaia 15) dal lunedì al venerdì ore 10:00-13:00/15:00-19:00, sabato ore 10:00-13:00. L’accesso alla sezione della mostra presso il Santa Maria della Scala è compreso nel biglietto d’ingresso, tutti i giorni ore 10:00-19:00. Per info www.chigiana.org.

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