COMUNICATO STAMPA

Un silenzio inquieto
Una grande serata per il ciclo Luigi Nono al Chigiana International Festival


LUIGI NONO. UN SILENZIO INQUIETO IV
venerdì 22 luglio, ore 21.15

Chiesa di Sant’Agostino, Siena

 

Il ciclo dell’Accademia Chigiana dedicato al grande compositore veneziano prosegue con uno straordinario concerto con la direzione di Marco Angius, la partecipazione di celebri solisti e di Alvise Vidolin e Nicola Bernardini per la regia del suono e il live electronics. Risuoneranno nello spazio suggestivo di S. Agostino a Siena Guai ai gelidi mostri, con i testi a cura di Massimo Cacciari e Omaggio a Emilio Vedova, dedicato da Luigi Nono al celebre pittore veneziano.
In programma anche una composizione per viola ed elettronica di Gianvincenzo Cresta,
“Lo sconosciuto ritrovato” che unisce musica e videoarte,
con la collaborazione di Gianfranco Vinay e la viola solista di Luca Sanzò.

 

Siena, 21.07.2022 Il viaggio del Chigiana International Festival & Summer Academy nella musica di Luigi Nono e degli autori del nostro tempo prosegue venerdì 22 luglio, alle ore 21.15 nella Chiesa di Sant’Agostino a Siena con il quarto concerto per il ciclo Luigi Nono. Un silenzio inquieto, nato dalla collaborazione con il Laboratorio SaMPL del Conservatorio di Musica “C. Pollini” di Padova, il Centro di Sonologia Computazionale (CSC) dell’Università di Padova e la Fondazione Archivio Luigi Nono di Venezia. In programma due celebri capolavori di Luigi Nono (1924-1990)Guai ai gelidi mostri e Omaggio a Emilio Vedova – a cui seguirà l’esecuzione di Lo sconosciuto ritrovato del compositore Gianvincenzo Cresta (1968).

Un programma intenso, che prende le mosse da un brano particolarmente significativo nella drammaturgia musicale noniana. Come sottolinea il musicologo Gianmario Borio “Guai ai gelidi mostri (1983) è la prima composizione di Nono che indaga a fondo il rapporto suono/spazio, trasformando quest’ultimo in una componente creativa dell’opera stessa: profondità, velocità di propagazione, direzione del suono entrano a far parte del contenuto dell’opera in misura non minore dei segni notati sulla partitura. Al tempo stesso, l’elaborazione elettronica del suono rende presente tutta una serie di spazi secondari che non sarebbero percettibili nelle consuete condizioni dell’ascolto in sala da concerto. Guai ai gelidi mostri rappresenta un’importante tappa del cammino di Nono verso il Prometeo. […] L’opera deve essere intesa come interazione della musica di Nono con i passi di Lucrezio, Ovidio, Ezra Pound, Friedrich Nietzsche, Franz Rosenzweig e Gottfried Benn, che Massimo Cacciari ha combinato in conformità al proprio discorso filosofico, e i quattro quadri di Emilio Vedova sorti parallelamente alla compilazione del testo. Questi tre livelli sono autonomi e al contempo interconnessi per motivi comuni. Ciò spiega anche perché Nono abbia utilizzato solo particelle del collage di Cacciari e abbia quasi ovunque rinunciato alla comprensibilità delle parole”.

Al primo grande quadro musicale noniano se ne affianca un altro: Omaggio a Emilio Vedova, finito di registrare nell’ottobre 1960 presso lo Studio di Fonologia della RAI di Milano, rappresenta una pietra miliare nella sperimentazione elettronica ed elettroacustica. In venti giorni, Nono portò a termine uno tra i primi nastri a quattro piste mai prodotti in Italia, nel catalogo delle sue opere elettroniche l’unica realizzata esclusivamente con suoni di sintesi. Dedicato all’amico pittore Emilio Vedova (1919-2006), si rifà alla sua particolare procedura creativa: il rapporto con Vedova si percepisce, infatti, nell’immediatezza del processo compositivo, in quel lasciarsi guidare dall’impressione del momento in una sorta di ‘action sounding’ basata sulla diretta manipolazione del dato sonoro durante il suo stesso ‘farsi’.

Il rapporto con Emilio Vedova conduce direttamente al secondo affresco sonoro noniano  del concerto: Omaggio a Emilio Vedova, realizzato nell’ottobre 1960 presso lo Studio di Fonologia della RAI di Milano, rappresenta una pietra miliare nella sperimentazione elettronica ed elettroacustica. In venti giorni, Nono portò a termine uno tra i primi nastri a quattro piste mai prodotti in Italia, nel catalogo delle sue opere elettroniche l’unica realizzata esclusivamente con suoni di sintesi. Dedicato all’amico pittore Emilio Vedova (1919-2006), si rifà alla sua particolare procedura creativa: il rapporto con Vedova si percepisce, infatti, nell’immediatezza del processo compositivo, in quel lasciarsi guidare dall’impressione del momento in una sorta di ‘action sounding’ basata sulla diretta manipolazione del dato sonoro durante il suo stesso ‘farsi’.

Sempre in tema di rapporto tra musica e arti visive, a chiudere la serata sarà l’esecuzione di Lo sconosciuto ritrovato, brano realizzato da Gianvincenzo Cresta, della cui esecuzione è parte integrante un video di animazione tratto dalle immagini realizzate a partire dai tre quadri che formano il Trittico del torinese Gianfranco Vinay, tra i musicologi più noti della sua generazione, con una parallela e intensa attività di artista visivo, a lungo professore al Conservatorio di Torino e all’Università Paris 8 e autore della mostra “Dai suoni ai silenzi”, che inaugura alla Chigiana proprio venerdì 22 luglio e che coniuga arte e musica: con 34 opere dedicate a composizioni fondamentali nella storia della musica moderna e una nuova serie ispirata a grandi compositori protagonisti con i loro brani del cartellone del Chigiana International Festival 2022, intitolato “From Silence”.

Le immagini del video saranno proiettate durante l’esecuzione della composizione per viola ed elettronica, la cui prima esecuzione avvenne al Festival “Son d’Automne” di Annecy (Francia), eseguita alla viola da Christophe Desjardins, già docente dei corsi dell’Accademia Chigiana per il progetto Chigimola, recentemente scomparso, a cui il brano e l’intero concerto sono dedicati. Venerdì sera l’esecuzione sarà affidata al violista Luca Sanzò.

Sul palco, ad animare la serata, sarà un nutrito cast, per un concerto dall’autentico carattere “collettivo”, in linea con l’idea di Nono stesso: i contralti Beatrice Mezzanotte e Katarzyna Otczyk, Matteo Cesari al flauto, Paolo Ravaglia al clarinetto, Antonio Belluco tuba, Jacopo Fagioli alla tromba in sib, Luca Sanzò alla viola, Francesco Dillon al violoncello, Daniele Roccato al contrabbasso. La regia del suono e il live electronics sono affidati ad Alvise Vidolin, Nicola Bernardini e Julian Scordato.

A dirigere l’intera serata sarà il maestro Marco Angius, mentre Gianfranco Vinay curerà le risonanze visive (realizzazione informatica del centro di produzione GRAME di Lione). Alla parte video lo stesso autore Gianvincenzo Cresta.

Biglietteria e informazioni I biglietti dei concerti sono in vendita sul sito www.chigiana.org fino alle ore 16.00 del giorno del concerto e presso la Biglietteria di Palazzo Chigi Saracini, dal lunedì al sabato dalle ore 12 alle ore 18; inoltre il giorno del concerto la vendita proseguirà presso le rispettive sedi, a partire da due ore prima dello spettacolo.

Prezzo unico di 10 euro (posti ridotti 5 euro); quelli della sezione “Chigiana Factor” tutti a 5 euro. Le riduzioni sono riservate agli studenti, ai giovani sotto i 26 anni, alle persone di età superiore ai 65 anni, agli Abbonati MIV della stagione 2021/22 e ad altri enti e istituzioni convenzionati.

Per Informazioni: tel. 0577-220922 oppure via e-mail: biglietteria@chigiana.org.

Programma

Luigi Nono. Un Silenzio Inquieto IV

Dedicato a Christophe Desjardins

BEATRICE MEZZANOTTE / KATARZYNA OTCZYK contralti
MATTEO CESARI flauto
PAOLO RAVAGLIA clarinetto
ANTONIO BELLUCO tuba
JACOPO FAGIOLI tromba in sib
LUCA SANZÒ viola
FRANCESCO DILLON violoncello
DANIELE ROCCATO contrabbasso
ALVISE VIDOLIN / NICOLA BERNARDINI live electronics e regia del suono
JULIAN SCORDATO coordinatore SaMPL

MARCO ANGIUS direttore

GIANFRANCO VINAY risonanze visive
realizzazione informatica GRAME di Lione

GIANVINCENZO CRESTA video

Luigi Nono Guai ai gelidi mostri
Luigi Nono Omaggio a Emilio Vedova
Gianvincenzo Cresta Lo sconosciuto ritrovato

in collaborazione con SaMPL (Conservatorio “C. Pollini” di Padova) e con il Centro di Sonologia Computazionale (CSC) dell’Università di Padova

Ufficio Stampa
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