3 appuntamenti musicali in Chigiana per il Centenario di Pier Paolo Pasolini

2 NOVEMBRE  ORE 21
“soave poeta, quel mio omonimo che ancora ha il mio nome…”
di ALESSANDRO SOLBIATI
MARIA GRAZIA BELLOCCHIO pianoforte
LAURA CATRANI voce cantante
FABIO ZULLI voce recitante
Prima esecuzione assoluta

9 NOVEMBRE  ORE 21

Pasolini soundscapes
SIMONE VALLEROTONDA liuto
ROBERTO CALABRETTO musicologo
conduce STEFANO JACOVIELLO

10 NOVEMBRE  ORE 21

L Y R A in memoria di P. P. P.
STEFANO BATTAGLIA pianoforte
ELSA MARTIN voce

GLI EVENTI

  2 novembre 2022

Palazzo Chigi Saracini, Siena
ore 21.00

“soave poeta, quel mio omonimo che ancora ha il mio nome”
MARIA GRAZIA BELLOCCHIO pianoforte
LAURA CATRANI voce cantante
FABIO ZULLI voce recitante

Progetto musicale di ALESSANDRO SOLBIATI
Musiche di A. Solbiati, J.S. Bach, canti tradizionali

Prima esecuzione assoluta

 

ingresso libero fino ad esaurimento posti
È gradita la prenotazione:
tel. 0577220927
info@chigiana.it
Il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini ha fornito l’occasione per compiere un viaggio nella sua poesia e nel suo percorso interiore ed artistico, intrecciando la lettura di suoi versi da parte dell’attore Fabio Zulli con musica eseguita dal soprano Laura Catrani e dalla pianista Maria Grazia Bellocchio. I versi scelti delineano un intero arco biografico e psicologico del Poeta, iniziando nel Prologo dalla sua anima che prima della nascita viene “condannata a vivere”, passando poi, nelle Parti successive, ad evocazioni dell’infanzia e della giovinezza, alla ineludibile figura della Madre, alla tortuosa relazione con la Poesia e ad un vero e proprio dialogo con la Morte, per terminare nell’Epilogo con potenti versi attraverso i quali Pasolini parla a tutti noi.
La musica si intreccia in mille modi a tali letture. Tre dei miei Interludi pianistici contrappuntano alcuni versi, mentre tre brani composti per l’occasione che costituiranno i movimenti di Sonata terza per pianoforte, segnalano la successione delle varie Parti, interpretandone il clima espressivo. 
Alla voce sono poi affidati due “amori musicali” di Pasolini: taluni canti popolari friulani, a voce sola o con riverberazioni del pianoforte, e due brani di Bach, l’aria Erbarme dich, dalla Matthäus-Passion, e una rivisitazione della Sarabanda della V Suite per violoncello solo.
È fondamentale sottolineare che vi è un’evidente intenzione scenica, in questo progetto: la voce recitante maschile è Pasolini stesso che si racconta e la voce cantante femminile incarna la Madre e la Madre Terra friulana. Così va visto questo intreccio di versi, suoni e linee vocali che cerca di essere un umile ma sentito omaggio ad una delle voci più intense dell’intera storia della letteratura italiana.
Alessandro Solbiati

  9 novembre 2022

Palazzo Chigi Saracini, Siena
ore 21.00

Pasolini soundscapes

SIMONE VALLEROTONDA
 liuto
ROBERTO CALABRETTO musicologo
conduce
STEFANO JACOVIELLO

Musiche di C. Mouton, R. De Visée, J. Gallot, F. Couperin, J.Ph. Rameau, J.S. Bach
ingresso libero fino ad esaurimento posti
È gradita la prenotazione:
tel. 0577220927
info@chigiana.it
Le diverse forme di espressione artistica in cui Pasolini si è cimentato fanno emergere trasversalmente un interesse particolare per la costruzione di orizzonti sonori. Nei suoi film, ancor più che un semplice arredamento acustico del visibile, la musica interviene a costruire la scena come un vero e proprio ambiente in cui avvengono le azioni narrate e con cui i personaggi sembrano interagire. Al di là della musica, il suono dell’ambiente circostante ha sempre una certa rilevanza anche nella descrizione letteraria in versi o in prosa di luoghi e situazioni. Nei suoi viaggi di piacere, o durante le spedizioni per la preparazione di film e documentari, Pasolini ama collezionare musica tradizionale dei luoghi che visita, radicandone il senso lì dove per lui hanno idealmente avuto origine.
Attraverso documenti sonori anche inediti, conversando con Roberto Calabretto proveremo a ricostruire un percorso nell’universo sonoro di Pasolini, accostandolo alle musiche settecentesche che Simone Vallerotonda nel 2022 ha voluto registrare per il suo disco “Meditation” nei luoghi in cui Pasolini avrebbe desiderato «essere scrittore di musica, / vivere con degli strumenti / dentro la torre di Viterbo che non riesco a comprare, / nel paesaggio più bello del mondo, dove l’Ariosto / sarebbe impazzito di gioia nel vedersi ricreato con tanta / innocenza di querce, colli, acque e botri, / e lì comporre musica / l’unica azione espressiva / forse, alta, e indefinibile come le azioni della realtà» (P.P. Pasolini, Poeta delle Ceneri, “Nuovi Argomenti”, 67-68, 1980).
Stefano Jacoviello

  10 novembre 2022

Palazzo Chigi Saracini, Siena
ore 21.00

L Y R A in memoria di P. P. P.

STEFANO BATTAGLIA
 pianoforte
ELSA MARTIN voce

versi in Friulano di P. P. Pasolini
musicati da S. Battaglia, E. Martin
ingresso libero fino ad esaurimento posti
È gradita la prenotazione:
tel. 0577220927
info@chigiana.it
Lyra è un viaggio musicale che vuole celebrare la figura poliedrica e illuminata di Pier Paolo Pasolini, la sua unitas multiplex, questa eccezionale caratteristica di molteplicità e unità che avvicina e comprende gli opposti (colto e popolare, sacro e profano, politico, etico e religioso allo stesso tempo), concretizzatasi nell’utilizzo di linguaggi e tecniche espressive capaci di riunire, comprendere e comunicare contenuti assoluti attraverso percorsi così diversi e vari.
In particolare, è il Pasolini friulano quello a cui rivolgiamo sguardo e cuore in questo lavoro, alla sua poesia che celebra la terra e la lingua materne, depositarie di valori speciali reali e genuini. La lingua friulana intesa come sopravvivenza di ciò che è puro e incontaminato, ma anche come possibile ponte tra origine e futuro; lingua di terra e di metafore, di radici e simbolismi, che comprende al contempo la purezza rustica del mondo contadino e le diversità della sperimentazione letteraria, le parole arcane discese dai padri, misteriose eppure cosi chiare, ma anche una sorta di laboratorio linguistico che porta le tradizioni trecentesche in una dimensione del tutto emotiva, oltre, -al di là- del significato stretto della parola stessa. Ciò permette un processo espressivo più autentico, distante dalla lingua ufficiale perché mantiene un’innocenza, una verginità di fatto intraducibile, sia per mancanza di un corrispettivo italiano sia per il valore onomatopeico del suono originario, immediato e “regressivo”, ideale perciò per essere messo in musica, restituito ad un definitivo splendore metalinguistico.
Stefano Battaglia, Elsa Martin