Nelle orecchie di Dante – Speciale Tradire

21 settembre 2021
Palazzo Chigi Saracini, Siena
ore 21.30

SPECIALE TRADIRE
Nelle orecchie di Dante

ENEA SORINI voce, salterio, percussioni 
PEPPE FRANA oud, guinterna

conduce
Stefano Jacoviello

Kalenda Maia
Raimbaut de Vaqueiras (1180 – 1207)
Che ti GIOVA NAscondere
Ballata, Anon. Codex Rossi (Biblioteca Apostolica Vaticana, Rossi 215)
Chanson douille mot son plan e prim
Arnaut Daniel (1150 – 1210)
La Quinte Estampie Royale
Anonimo
I’vo’ bene a chi vol bene a me
Ballata, Ser Gherardello Da Firenze, Codex Squarcialupi (Florence, Biblioteca Medicea Laurenziana, Med. Pal. 87)
Tre fontane
Istampitta, Anon. (London, British Museum Add. 29987)
Leu chansonet’e vil
Guiraut de Bornehl (1138 – 1215)
Tan m’abbellis jois et amors e chans
Berenguier de Palazol (1160 – 1209)
Lo ferm voler
Arnaut Daniel
(1150 – 1210)
ISABELLA
Istampitta, Anon. (London, British Museum Add. 29987)
Chansoneta farai vencut
Raimon de Miraval (1180–1220)
Amor mi fa cantar alla FRANCESCA
Ballata minima, Anon. Codex Rossi (Biblioteca Apostolica Vaticana, Rossi 215)

Concerto inserito fra le celebrazioni di SIENA per DANTE

evento di anteprima di “BRIGHT- La Notte dei Ricercatori 2021” della Regione Toscana

Le voci e la musica dei trovatori provenzali scorrono come vene d’acqua sorgiva nell’immaginario musicale di Dante Alighieri, ed erano parte integrante dell’universo sonoro italiano a cavallo fra Due e Trecento. La consuetudine del poeta fiorentino con la tradizione letteraria galloromanza è testimoniata da richiami, presunte citazioni, e vere e proprie convocazioni, come la presenza di Arnaut Daniel nella settima cornice del Purgatorio, il riferimento a Guiraut de Bornehl, Folquet de Marselha e altri nel Convivio e nel De Vulgari Eloquentia, e i versi di Ventadorn che sembrano apparire nel Paradiso (Par. XX 73-75 “Quale allodoletta che n’aere si spazia..”).
Subito dopo la morte di Dante, le vicende dell’amor cortese e quelle figure dell’erotismo, in bilico fra seduzione e giudizio morale, hanno continuato a sopravvivere nelle ballate fiorentine di cui oggi siamo costretti a ricostruire il suono partendo dalla filologia dei loro sparuti reperti. Mentre ci affanniamo alla ricerca delle musiche perdute intraprendendo un viaggio al termine dell’oblio, tuttavia, dal fondo del passato le voci dei trovatori non possono fare a meno delle nostre e del nostro immaginario sonoro attuale, per essere ascoltate ancora.
Conversando con Stefano Jacoviello, Enea Sorini e Peppe Frana – specialisti sensibili e sapienti del repertorio medioevale – ci guideranno in questo affascinante dondolio fra passato e presente, per scrutare anche solo un po’ il panorama musicale dell’epoca, fra danze, lai e cansó, provando a metterci “nelle orecchie di Dante”.
Speciale Tradire “Nelle orecchie di Dante” fa parte del programma di celebrazioni Siena per Dante, e apre a Siena le manifestazioni di BRIGHT2021 La Notte delle Ricercatrici e dei Ricercatori.
BIOGRAFIE
ENEA SORINI
Cantante, percussionista e suonatore di salterio, è specializzato nel repertorio musicale medievale e rinascimentale. Presente sui palchi di Festival e stagioni concertistiche di prestigio in tutto il mondo, collabora principalmente con l’Ensemble Micrologus (Assisi), Les Musiciens de Saint-Julien (Parigi), La Morra (Basilea), Pera Ensemble (Monaco/Istanbul), laBarocca (Milano). Ha lavorato con il coreografo/ballerino belga Sidi Larbi Cherkaoui.
Ha inciso per Alpha, Sony, Hyperion, Tactus (di cui 2 “Diapason d’or”); è stato trasmesso e ha lavorato per le emittenti di Radio3, Radio France, RSI Svizzera, Polskie Radio, WDR3.
PEPPE FRANA
Appassionatosi in giovane età al rock, viene presto folgorato dall’interesse per le musiche modali extraeuropee. Intraprende lo studio dell’oud turco e di altri cordofoni a plettro durante frequenti viaggi in Grecia e in Turchia, dove frequenta alcuni tra i più rinomati maestri: Ross Daly, Yurdal Tokcan, Omer Erdogdular, Murat Aydemir, Daud Khan Sadozai.
Dall’incontro con l’Ensemble Micrologus scaturisce l’interesse per la musica del medioevo europeo e per il liuto a plettro, di cui diventa presto uno dei più apprezzati solisti e insegnanti, specializzandosi nel repertorio trecentesco italiano. Dal 2013 studia liuto medievale con Crawford Young presso la Schola Cantorum Basilensis.
È laureato con lode in filosofia presso l’Istituto Universitario “L’Orientale” di Napoli.
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