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30 SETTEMBRE
4 OTTOBRE 2025

RESHAPING THE TRADITION
Le tradizioni sono sempre più invocate come pretesto per rivendicare la legittimità del potere o erigere barriere contro ciò che è ritenuto diverso. Per questo oggi è opportuno ricordare che ogni espressione umana nasce dal confronto, dal dialogo e dalla traduzione reciproca. La posta in gioco non è l’eliminazione delle distanze, ma la possibilità di esplorarle, di metterle in relazione e renderle produttive. Questo vale non solo per i musicisti, ma anche per il loro pubblico.
Oggi ancora più di prima, le dinamiche musicali messe in luce da Reshaping the Tradition devono offrire al pubblico uno spazio di riflessione riguardo alle devastanti violenze quotidiane con cui purtroppo ancora non smettiamo di avere a che fare.
La gamma di tradizioni musicali con cui oggi musicisti e ascoltatori devono confrontarsi non è una raccolta ordinata di ricordi del passato. È piuttosto una memoria viva e totalmente al presente, si ramifica in tutte le direzioni e attende di essere interpretata e condivisa, rivisitata e rimodellata. “Reshaping the Tradition” intende riformulare per mezzo della cultura musicale il rapporto tra individuo e comunità, tra il soggetto e l’”altro”, tra il proprio contesto e altre culture, mondi e tradizioni.
IL WORKSHOP A SIENA
La sesta edizione del workshop dedicato alla musica radicata nella tradizione del Mediterraneo orientale si svolgerà dal 30 settembre al 4 ottobre 2025 a Palazzo Chigi Saracini, sede dell’Accademia Musicale Chigiana, centro internazionale per le attività di formazione, produzione e promozione della musica. I seminari 2025 vedono la nuova partecipazione di docenti di rilievo internazionale come Derya Türkan, Bijian Chemirami, Evgenios Voulgaris, insieme a Martha Mavroidi, già presente nelle ultime due edizioni.
Maestro assistente è ancora Ciro Montanari (tabla). Coordinatore del programma didattico è il M° Peppe Frana.
Reshaping the Tradition è una iniziativa idealmente legata a Labyrinth Musical Workshop, centro di formazione permanente fondato da Ross Daly con sede a Creta (Grecia), che ha da sempre l’obiettivo di superare le distanze che ci separano da altre culture, lasciate al di là di un confine reale o immaginario, da cancellare.
Il progetto internazionale “Reshaping the Tradition”, a cura di Stefano Jacoviello, è una iniziativa dell’Accademia Musicale Chigiana con la consulenza di Labyrinth Italia, ed è realizzato con la collaborazione del dott. Salvatore Morra e il prezioso supporto dell’ISMEO – Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l’Oriente – il cui scopo è condurre campagne di ricerca, programmi di studio e alta formazione sulle culture e presso i paesi dell’Asia e dell’Africa, e sulla loro interazione con il bacino mediterraneo.
ORARI
I seminari si svolgeranno dal martedì 30 settembre al sabato 4 ottobre a Siena, presso la sede dell’Accademia Musicale Chigiana, Palazzo Chigi Saracini, via di Città 89.
AMMISSIONE
Per partecipare alle masterclass si prega di compilare il modulo online.
SCADENZA ISCRIZIONI
15 SETTEMBRE 2025
INIZIO LEZIONI
30 SETTEMBRE 2025
CORSI
LA MUSICA DI ISTANBUL
DERYA TÜRKAN
TAMBURI A CORNICE E ZARB
BIJIAN CHEMIRAMI
IL LINGUAGGIO MODALE DEL MEDITERRANEO ORIENTALE
EVGENIOS VOULGARIS
CANTO POPOLARE GRECO
MARTHA MAVROIDI
in collaborazione con

workshop advisor

LA MUSICA DI ISTANBUL

DERYA TÜRKAN
ORARI
AULA ROSSINI
Da martedì 30 settembre a venerdì 3 ottobre
h. 10.00-13.00 /15.00-18.00
Sabato 4 Ottobre
h.10.00 – 13.00
WORKSHOP
L’atmosfera musicale di Istanbul è percepibile in tutte le sue sfaccettature lungo un ampio spettro che si estende dal Palazzo ai luoghi di vita della gente comune. La città è stata per secoli un punto di incontro tra diverse culture e ciò ha permesso l’emergere di nuove forme musicali. La musica classica di Istanbul si è nutrita di questa diversità e ha acquisito una propria identità unica. Le interazioni fra i musicisti di palazzo e gli altri provenienti da varie regioni e culture hanno avuto un ruolo decisivo.
Seguendo la parabola storica dell’Impero Ottomano, la cultura musicale di palazzo ebbe grande importanza soprattutto nel XVI e XVII secolo: in questo periodo emersero molti compositori ed esecutori di rilievo. Tuttavia, l’eredità musicale di Istanbul non ha radici solo nel Palazzo, ma proviene anche da tutti i luoghi della vita quotidiana, come le taverne e i caffè di vari quartieri della città. In questi posti si incontrano musiche di culture diverse, dando vita a nuovi stili fra la gente.
Soprattutto a partire dalla fine del XIX secolo, grazie al rapporto con il repertorio e gli stili musicali occidentali, Istanbul ha assistito a una nuova fase di sintesi e modernizzazione musicale.
In questo workshop, gli studenti eseguiranno musica composta sia a Palazzo che tra la gente, dal XVI al XX secolo. Verranno eseguite opere di compositori come Ali Ufki Bey, Dimitri Cantemir, Sultan Selim III, Hanende Zaharya, Numan Ağa, Hamparsum Limoncjian e Ali Rıfat Çağatay.
BIOGRAFIA
Derya Türkan è un maestro del kemenche (classico strumento ad arco turco a tre corde). Grande conoscitore del repertorio della musica classica ottomana, usa la sua esperienza di improvvisatore per andare incontro ad altri stili musicali.
Türkan è nato a Istanbul, in Turchia, nel 1973. È cresciuto in una famiglia di musicisti e le sue prime lezioni di musica sono state impartite dal noto violoncellista turco Firat Kiziltug. Dal 1984 al 1994, Türkan ha frequentato e si è laureato presso il Conservatorio di Musica Turco, Dipartimento di Educazione agli Strumenti dell’Università Tecnica di Istanbul, dove ha studiato kemence con Ihsan Oezgen. Nel 1990 è stato invitato a far parte dell’Istanbul National Turkish Music Ensemble del Ministero della Cultura turco, diretto da Necdet Yasar.
Nel 1991 Türkan è entrato a far parte della Radio Televisione Turca (TRT), divisione Radio Istanbul. Nel 2000 è diventato dipendente fisso della TRT. Ha avuto l’opportunità di esibirsi al fianco di maestri come Alaeddin Yavasca, Bekir Sidki Sezgin, Niyazi Sayin, Erol Deran, Mutlu Torun, Inci Cayirli e Yavuz Ozustun. Durante questo periodo si è esibito in molti concerti in ambito nazionale e internazionale con gruppi noti come il Necdet Yasar Ensemble e l’Anatolia Ensemble di Ihsan Oezgen.
Türkan ha tenuto numerosi concerti negli Stati Uniti, in Francia, Germania, Finlandia, Italia, Spagna, Olanda, Belgio, Polonia, Grecia, Israele e in molti altri Paesi. In particolare, si è esibito e ha tenuto seminari sia sulla costa orientale che su quella occidentale degli Stati Uniti in Università come il MIT, Harvard e UC Santa Cruz, oltre al New England Conservatory.
TAMBURI A CORNICE E ZARB

BIJIAN CHEMIRAMI
ORARI
AULA TEATRINO
Da martedì 30 settembre a venerdì 3 ottobre
h. 10.00-13.00 /15.00-18.00
Sabato 4 Ottobre
h.10.00 – 13.00
WORKSHOP
Il seminario è incentrato sulle tecniche e sugli approcci all’accompagnamento con le percussioni in vari generi musicali. Si lavorerà sulle tecniche di base e avanzate su Tombak e Daf. Si affronteranno cicli ritmici composti (7 battute, 9 battute, 11 battute ecc.), combinando anche alcune poliritmie e unisoni (2 o 3 linee ritmiche), nonché improvvisando e cantando pattern ritmici come modo per “sentirli” prima di eseguirli sulle percussioni.
BIOGRAFIA
Bijan Chemirani ha iniziato ad apprendere la musica dal padre, il leggendario Djamchid Chemirani, che lo ha introdotto alla ricchezza della cultura persiana, alla poesia sufi, al canto classico e al repertorio radif (le antiche melodie persiane tramandate per generazioni da maestro ad allievo). Bijan si è dedicato dapprima al kamanche (uno strumento ad arco), poi al pianoforte e alla fisarmonica, prima di tornare allo zarb. Ha studiato lo zarb con il padre e in trio con il fratello maggiore, Keyvan. In seguito ha scoperto altri strumenti a percussione, come il bendir, il riqq e l’udu, e ha sviluppato una passione per il rock, il rap e i grandi cantanti iraniani.
Vivendo a Marsiglia, Bijan è in stretto contatto con le culture del Mediterraneo e con quella occitana. Si esibisce in concerti e incide con musicisti come Ross Daly, Dariush Talai, Ballaké Sissoko, Jean Guihen Queyras, Sylvain Luc, Sting, Socrates Sinopoulos, Serge Teyssot Gai, Renaud Garcia Fons e molti altri. Ha anche imparato a suonare il repertorio kamancheh iraniano con Cyrus Rangbar. All’età di ventidue anni ha registrato il suo primo album, “Gulistan, jardin des roses”, ad Atene e Marsiglia, con Ross Daly.
Nel 2007, con la sorella Maryam e la cantante greca Maria Simoglou, Harris Lambrakis (flauto ney), Kevin Seddiki (chitarra) e Pierlò Bertolino (ghironda), ha formato il gruppo Oneira, il cui primo album, “Si La Mar”, è stato pubblicato nel marzo 2009, seguito dal secondo “Tâle Yâd”nel 2012.
Oltre ad esibirsi con gli Oneira, Bijan Chemirani trova il tempo di suonare con il Trio Chemirani, il trio Lopez-Petrakis-Chemirani, il progetto Forabandit, che lo riunisce con Sam Karpienia (ex cantante del gruppo marsigliese Dupain) e il musicista turco Ulaş Özdemir, e di lavorare a progetti discografici solisti.
IL LINGUAGGIO MODALE DEL MEDITERRANEO ORIENTALE

EVGENIOS VOULGARIS
ORARI
AULA VERDI
Da martedì 30 settembre a venerdì 3 ottobre
h. 10.00-13.00 /15.00-18.00
Sabato 4 Ottobre
h.10.00 – 13.00
WORKSHOP
Il workshop esplorerà i principi e la pratica del linguaggio melodico modale attraverso esempi musicali tratti sia dai repertori tradizionali della regione del Mediterraneo orientale sia da composizioni contemporanee, per facilitare la comprensione esperienziale.
In questo contesto, ci si concentrerà anche sulla forma dell’improvvisazione.
L’obiettivo del workshop è quello di aiutare i partecipanti a sviluppare una connessione personale e lucida con il potere espressivo della melodia modale, utilizzandola come una forma di linguaggio umano: è come comprendere il passato parlando nel tempo presente.
BIOGRAFIA
Eugenios Voulgaris ha iniziato a studiare musica bizantina nel 1985. Dal 1992 si occupa dell’interpretazione degli stili musicali orientali. Ha studiato in Grecia con Christos Tsiamoulis e a Istanbul con Fahrettin Cimenli e Murat Aydemir. Ha inoltre partecipato a numerosi seminari di Labyrinth a Houdetsi, dedicati all’oud, al rebab, alla composizione e orchestrazione.
Dal 1992 è supervisore della Scuola di strumenti tradizionali della Diocesi di Ilia a Pyrgos e Amaliada. Ha insegnato presso il Conservatorio Municipale di Patrasso come responsabile del Dipartimento di Musica Greca. Dal marzo 2005 insegna oud, yaili tambour, organologia e ensemble presso l’Istituto Tecnologico Educativo dell’Epiro, dove ha fondato il Laboratorio di Musica Orientale nel Dipartimento di Musica Popolare e Tradizionale in collaborazione con Marco Skoulios, Toli Tsardaka e Pano Poulos.
Si esibisce in Grecia e all’estero, partecipando a numerose sessioni di registrazione in solo, con il suo gruppo Romioi, e con altri gruppi e artisti.
La sua attività compositiva comprende musiche per spettacoli teatrali e l’opera “The message of the prince” (insieme a Christos Galanopoulos). Nel 2006, sotto gli auspici del Dipartimento di Musica Popolare e Tradizionale (TEI dell’Epiro), è stata pubblicata una raccolta di 200 canzoni del repertorio della musica rebetiko del periodo fra le due guerre mondiali, trascritte nelle modalità della musica orientale (in collaborazione con Vassilis Vantarakis).
CANTO POPOLARE GRECO

MARTHA MAVROIDI
ORARI
AULA BOCCHERINI
Martedì 30 settembre : h. 15.00-18.00
Da mercoledì 1 ottobre a venerdì 3 ottobre
h. 10.00-13.00 /15.00-18.00
Sabato 4 Ottobre
h.10.00 – 13.00
WORKSHOP
In questo workshop impareremo i canti popolari di diverse parti della Grecia, concentrandoci sui dettagli stilistici di ogni regione: gli ornamenti, gli intervalli musicali, le sfumature ritmiche. Allo stesso tempo, daremo uno sguardo al contesto etnografico di ogni canzone, ai rituali che accompagna e come si collocano nel ciclo annuale delle festività. Studiando musiche provenienti da diverse regioni, cercheremo di trovare le connessioni tra il canto popolare greco e la più ampia tradizione della musica modale nei Balcani e nel Mediterraneo orientale.
BIOGRAFIA
Martha Mavroidi è una cantante, strumentista e compositrice greca. Il suo album di debutto “The Garden of Rila”, acclamato dalla critica, l’ha consacrata come musicista e cantante folk di primo piano della nuova generazione, oltre che come compositrice e orchestratrice esperta. La straordinaria voce di Martha combina gli ornamenti greci e mediorientali e le sottigliezze microtonali con i ricchi colori del canto bulgaro.
La sua tecnica sulla lafta e sul saz è spesso paragonata alla maestria di grandi artisti del folk e del jazz. Ha realizzato il suo secondo album, “Portaki” con il Martha Mavroidi Trio, formazione con cui ha effettuato tournée in Svezia, Spagna, Francia, Turchia, Cipro e Grecia e si è esibita al Womex Globalkan Scene nel 2012. Lavora costantemente a nuovi progetti, esibendosi anche con il suo quartetto acustico e con diversi ensemble. Compone musica per film e spettacoli di danza. È la direttrice artistica del Tinos World Music Festival.